Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Milena Bonaparte

«Comune unico a Pian del Bruscolo, facciamo un referendum tra i cittadini»

La proposta lanciata al forum delle idee di Montecchio, la Provincia ha illustrato le "cose fatte" in otto anni

MONTECCHIO. Un referendum non per la secessione ma per fare di cinque comuni uno solo. È la proposta che ha animato lunedì sera piazza della Repubblica trasformata in "forum delle idee". In altre parole la prima tappa delle assemblee nelle zone chiave del territorio (i cosiddetti "bacini omogenei") organizzate dalla Provincia per rilanciare lo slogan "Qui si vive bene, lo dicono i fatti" e illustrare i "fatti", vale a dire gli interventi realizzati negli otto anni di amministrazione e definire obiettivi e strategie in un confronto con i cittadini. Sul palco il presidente Palmiro Ucchielli e i suoi assessori di giunta con sullo sfondo le diapositive che corrono, come sfogliare l'album dei progetti che sono diventati realtà.

Nell'Unione Pian del Bruscolo, 30.000 abitanti e un distretto produttivo con i fiocchi, leader nelle terre di Pesaro e Urbino, il dibattito è quello della "città futura", al momento un luogo ideale con servizi in comune e un solo timone per le strategie di sviluppo in marcia verso l'unificazione. Ma l'idea lanciata durante l'assemblea da Davide Rugoletti, ex sindaco di Colbordolo e ora presidente di Aspes spa, aveva il sapore di voler bruciare le tappe: «Una consultazione popolare per capire quanto si vuole stare insieme e se la gente è a favore di una sola grande Amministrazione».

D'accordo Ucchielli: «Bene, vada per il referendum, ascoltiamo pure il parere della gente».

Più cauto il sindaco di Sant'Angelo in Lizzola (Montecchio) Guido Formica: «In realtà - ha fatto notare - operiamo già come un comune unico per i servizi e le "reti", penso per esempio al Sistema bibliotecario, alle scuole, agli impianti sportivi. La fusione dei cinque paesi sarà la conclusione di un lungo processo guidato dalla logica non del puro e semplice risparmio economico ma della volontà di lavorare insieme. Ma la cosa che non va eliminata sono le peculiarità locali e la presenza di servizi diffusi nel territorio».

Ha aperto la serata il presidente Ucchielli: «La città futura di Pian del Bruscolo riveste un ruolo strategico nel territorio e la Provincia vuole contribuire al suo sviluppo». E lo dimostrano i "fatti". Dai lavori stradali, ai ponti e alle frane; dal ripristino del Foglia che attraversa la vallata al sistema delle piste ciclabili; dai due nuovi asili nido alle iniziative rivolte alle donne per conciliare tempi di lavoro e famiglia; dal punto informa lavoro al laboratorio dei giovani; fino alla cultura con la valorizzazione degli spazi d'arte (Conventino di Monteciccardo) e il recupero del Mulino di Pontevecchio a Colbordolo da trasformare in spazio della memoria contadina.

«Abbiamo ben presenti i problemi della zona - ha sottolineato Ucchielli - la mobilità e il traffico, la necessità di dare nuova vita al fiume, la qualità nella progettazione dell'edilizia privata e delle attività produttive. E stiamo lavorando per risoverli».

A proposito di giovani sono stati anticipati i primi elaborati dei 15 giovani del Laboratorio strategico per la città futura, impegnati nel quartier generale di Osteria Nuova, al fianco degli amministratori, per delineare gli scenari della vallata approfondendo le principali questioni legate allo sviluppo sociale ed economico dei cinque comuni e definendo programmi di riqualificazione urbanistica, ambientale e infrastrutturale. Tre i piani già pronti, che saranno presentati il 21 luglio a Montecchio, il progetto di ascolto (mappa strategica delle esigenze della zona), il progetto dei servizi e il progetto dei fiumi.

E proprio dai giovani potrebbe crescere il seme dell'unificazione, dalla loro «voglia di stare insieme - ha sottolineato Federico Scaramucci, presidente del Consiglio dei giovani eletti -, sarebbe interessante organizzare iniziative comuni perché non ci sono differenze tra i ragazzi di un paese e quelli di un altro, in fondo abbiamo tutti gli stessi sogni e le stesse esigenze».

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