Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

“Città Futura”, prende sempre più corpo l’idea del Comune unico

L’onorevole Merloni ed il presidente della Regione Spacca hanno appoggiato l’integrazione, sottolineando come l’Unione Pian del Bruscolo sia un’eccellenza produttiva nelle Marche

Una popolazione di 30mila residenti, aumentata in sei anni di oltre il 18%, circa 2800 imprese e 10mila lavoratori dipendenti (cresciuti dal 2000 al 2007 del 10,8%), 3500 avviamenti al lavoro nel 2007 (con prevalenza di donne ed una percentuale di immigrati del 20%, quest’ultima in linea con la media regionale e provinciale), la presenza di alcune tra le più importanti aziende nazionali ed una concentrazione di produzioni nei settori del legno e mobile (il 59% di tutto il territorio provinciale), gomma-plastica, metalmeccanica (tra cui spiccano elettrodomestici, macchine per la lavorazione del legno, frigoriferi, vetro), cinque piani regolatori approvati dalla Provincia che prevedono ulteriore sviluppo residenziale e produttivo. Sono le caratteristiche dell’area dei cinque comuni dell’Unione Pian del Bruscolo, la carta d’identità della “Città Futura”, quella che da più parti si comincia ad ipotizzare come unico Comune, con servizi integrati, in grado di dare risposte più rapide, efficaci e meno costose a cittadini e imprese.

Delle potenzialità della “Città futura seconda città industriale della provincia” si è parlato ieri in un incontro promosso a Talacchio di Colbordolo dalla Provincia di Pesaro e Urbino e dall’Unione dei Comuni di Pian del Bruscolo, a cui hanno preso parte anche l’onorevole Maria Paola Merloni ed il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca. Un confronto, moderato dal giornalista Lorenzo Furlani, tra rappresentanti delle istituzioni (il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, l’assessore alla formazione e lavoro Massimo Galuzzi, il presidente dell’Unione Pian del Bruscolo e sindaco di Colbordolo Flavio Fabi e gli altri sindaci dei territori), forze economiche (dal presidente di Confindustria Pesaro e Urbino Andrea Ugolini a quello dell’Api Luigino Gambini, dal segretario provinciale Cna Camilla Fabbri al presidente della Camera di Commercio Alberto Drudi), Università (il professor Tonino Pencarelli, ordinario di economia e gestione delle imprese dell’Università di Urbino), imprenditori e popolazione.

“I Comuni dell’Unione Pian del Bruscolo – ha detto il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli - continuano a dare prova di grande capacità di mettere a frutto quei valori di laboriosità, impegno, coesione sociale, capacità di intrapresa e innovazione che caratterizzano il nostro territorio. Oggi ci troviamo di fronte a sfide inedite, come la collocazione dei sistemi produttivi e delle comunità che li esprimono nella divisione internazionale dell’economia e del lavoro. Anche il nostro territorio è dentro questa sfida ed è dunque sul territorio, con le comunità che in esso vivono, che è necessario progettare e governare il futuro. Riteniamo importante aver chiamato un gruppo di giovani neolaureati, laureandi e diplomati ad essere protagonisti del Laboratorio strategico che ha pensato ‘Città Futura’, esperienza che è stata premiata dall’Istituto nazionale di Urbanistica”.

Del progetto ha sottolineato la validità anche l’onorevole Maria Paola Merloni, che ha definito il territorio dell’Unione “un’eccellenza della provincia di Pesaro e Urbino e della regione”. “Lo sviluppo – ha detto ancora - è merito di tutti, di chi guida la nave, di chi rema, di chi fa la rotta, da soli le sfide competitive non hanno più spazio di essere, quindi l’integrazione fra Comuni, territori, sono importanti. Allo sviluppo economico deve però accompagnarsi anche quello della comunità dove è radicato: un ruolo importante in tal senso devono averlo le istituzioni e le organizzazioni”.

“La nostra è la regione più industriale d’Italia – ha sottolineato il presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca – ed insieme a Pian del Bruscolo ci sono tanti distretti che mettono le Marche davanti a Veneto e Lombardia. La strada dell’integrazione dei cinque Comuni, con l’integrazione dei piani regolatori, è sicuramente da perseguire, non solo dal punto di vista urbanistico ma anche dei servizi. Onore al merito a chi è riuscito a creare un tessuto imprenditoriale così coeso”. L’ipotesi di Comune unico ha visto favorevoli anche il presidente di Confindustria Andrea Ugolini e quello dell’Api Luigino Gambini, che è tornato sulla necessità di portare a Pian del Bruscolo alcune classi del biennio dell’Itis di Urbino, vista l’esigenza delle imprese di diplomati provenienti da istituti tecnici e professionali. Tra gli imprenditori intervenuti, molti si sono detti “prigionieri della burocrazia”.

Anche il segretario provinciale della Cna Camilla Fabbri ha puntato l’accento sul problema: “La burocrazia costa ad ogni impresa 12mila euro l’anno, per non parlare della dispersione di tempo. Le istituzioni da una parte riconoscono il valore dell’artigianato e della piccola impresa, dall’altra ci sono però ostacoli, basti pensare che per aprire un’impresa ci vogliono circa 87 adempimenti. Chiediamo dunque coerenza anche nella costruzione della Città Futura”.

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