CAGLI. Si allarga il fronte del “Centro Italia”, pronto a fare sentire la sua voce. Giorno dopo giorno, crescono le adesioni degli amministratori di Marche, Toscana, Umbria, Lazio ed Emilia Romagna all’incontro di mercoledì 28 ottobre a Cagli. Una mobilitazione lanciata dal presidente della Provincia di Pesaro Urbino Matteo Ricci contro il rischio che il Centro sia “schiacciato” tra Nord e Sud del Paese, per rivendicare un ruolo chiave nella realizzazione delle infrastrutture e per candidare la cerniera delle cinque regioni centrali a garanzia dell’unità territoriale.
In primo piano, è naturale, l’eterna incompiuta della Fano-Grosseto: «Dobbiamo fare ripartire una trattativa con il Governo - fa notare Matteo Ricci - per evitare che, a meno di un anno dall’intesa Stato-Regione Marche, l’opera non venga più considerata strategica».
Quello di Cagli, città baricentrica rispetto alle aree coinvolte, sarà dunque il primo tavolo di lavoro del Centro Italia per concordare linee di intervento, «rese ancora più urgenti dalla crisi economica che non allenta la morsa».
Parteciperanno, insieme a Matteo Ricci che aprirà il dibattito, i presidenti della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, di Firenze Andrea Barducci, di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, di Ravenna Francesco Giangrandi, di Ancona Patrizia Casagrande Esposto, di Fermo Fabrizio Cesetti. Sono attesi il vice presidente del Senato Vannino Chiti, per tirare le conclusioni del confronto, e il senatore Fabrizio Morri. E poi il governatore delle Marche Gian Mario Spacca e gli assessori delle Regioni Toscana e Umbria. Nuove adesioni stanno arrivando intanto da sindaci e amministratori.
Al termine dell’“Incontro interregionale Centro Italia - L’impegno degli enti locali per garantire l’unità del Paese e la ripresa economica”, questo il titolo dell’iniziativa, sarà sottoscritto un documento comune che sancirà la nascita del Patto di Cagli per il Centro Italia e definirà le modalità della rivendicazione.