Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Centrale a biogas, Porto: «Serve approccio serio, risse e teatrini con i carabinieri sono inutili»

I messaggi dell’assessore e la «necessità di una normativa regionale chiara»

PESARO –  «I teatrini con i carabinieri sono inutili, non risolvono le questioni. L’approccio deve essere serio, le risse non servono». Manda messaggi a tutti, l’assessore provinciale all’Ambiente Tarcisio Porto, dopo lo conferenza dei servizi  sulla centrale a biogas prevista a Tombaccia di Fano e conclusa con l’irruzione delle forze dell’ordine. «Le frecciate di Aguzzi indirizzate alla Provincia “assente”? Il sindaco sa benissimo come la pensiamo sulla vicenda, perché la nostra posizione è definita da tempo e scritta nei documenti che lui ha ricevuto. E contano solo quelli. Ciò che vale non è la presenza fisica alle conferenze dei servizi . Pesa l’atto che contiene il parere motivato e serio, a norma di legge. E noi lo abbiamo fornito, come lui sa bene». Detto questo, l’assessore si rivolge a Ancona. Perché sulla questione biogas, la linea è netta: «Ribadiamo la necessità di avere una normativa regionale chiara». Scandisce: «La Regione ha tutta la responsabilità nella costruzione di un vero caos istituzionale, che ha raggiunto i cittadini. Non c’è garanzia di trasparenza, non sono tutelati i criteri di precauzione e quelli necessari alla messa in sicurezza delle rinnovabili». Tradotto: «Procedere in questa maniera distrugge la “democrazia energetica”. Noi vogliamo fare le cose seriamente. In Regione, invece, fanno il “butta su”, lasciano al caso. Come viene, viene…». Carteggi alla mano, l’assessore rivendica: «L’avevamo detto in tempi non sospetti, con una lettera formale indirizzata a Ancona, datata 24 maggio. Richiedevamo il coinvolgimento di tutti i servizi tecnici: Arpam, Aato, Asur. La Regione, però, va avanti con lo stesso mantra: facciamo quello che capita. Questa è la storia». Sulla centrale a Tombaccia di Fano, ricorda Porto, «la Provincia ha dato un parere negativo e motivato. La centrale è vicina alla abitazioni, crea danni al paesaggio agrario. E c’è una carente valutazione degli effetti indotti dagli impianti, in primis sulle risorse idriche e sulla certezza di provenienza del materiale».

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