Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Milena Bonaparte

Cassandra, quando l’arte è donna

Si inaugura venerdì a Mondolfo un nuovo tassello dello Spac, collettiva di otto scultrici e pittrici

MONDOLFO. “Cassandra” è una mostra, neanche a dirlo, tutta al femminile. In omaggio alla sacerdotessa troiana e per ribadire il concetto di “identificazione sessuale artistica”, ecco riunite le opere di otto rappresentanti della ricerca espressiva contemporanea. Sono Giulia Falchetti, Emilia Faro, Silvia Manazza, Milena Mataluna, Nada Pivetta, Elena Rapa, Rossella Roli ed Eliana Ziliani. Quella che si inaugura venerdì 4 luglio alle 18,30 nel salone Aurora del Complesso monumentale di Sant’Agostino a Mondolfo, negli spazi del Mac (Marotta Mondolfo arte contemporanea), è una esposizione collettiva che spazia dalla scultura in legno alla installazione con vetro e stoffa, dall’acquerello alla creta.

La rassegna, curata da Cristina Muccioli, è uno dei tasselli dello Spac, il “Sistema provinciale di arte contemporanea” dell’assessorato alle attività culturali della Provincia, ed è stata realizzata dal Comune di Mondolfo in collaborazione con l’assessorato alle politiche giovanili della Regione Marche e dal ministero Pogas-Apq “Giovani ri-cercatori di senso”.

Cassandra è stata una coincidenza sperimentale, molto fortunata - scrive Cristina Muccioli -. Sperimentale perché si è verificata con le scelte e con gli incontri la possibilità di parlare di identificazione sessuale artistica in un momento storico teso alla scorporizzazione dell’arte, alla scotomizzazione del corpo stesso dell’arte, in omaggio al linguaggio digitale e virtuale e a una declinazione talvolta fraintesa o dagli esiti equivoci del concetto politico fondamentale di pari opportunità: esso non vuole essere una forma di appiattimento identitario ma la possibilità per le donne di esprimersi appieno e di dialogare rimanendo tali, cioè diverse dagli uomini. Fortunata perché le donne con cui ho lavorato, dalle politiche alle artiste, hanno mostrato una fermezza di intenti, una flessibilità di vedute che sono state per chi scrive motivo di crescita umana e culturale. La mostra è infatti una raccolta di opere che spaziano dalla scultura in legno alla installazione con vetro e stoffa, dall’acquerello alla creta. Lo spazio dedicato alla scultura è generoso, in omaggio alla sacerdotessa troiana che proprio in una bellissima scultura ebbe la capacità di vedere prima quello che nascondeva: la guerra, la distruzione, parto ed esito tipicamente maschili”.

Il percorso espositivo è visitabile fino al 1° agosto nei giorni festivi e prefestivi, dalle 17 alle 20, oppure su prenotazione (tel. 0721 959677).

Per informazioni: 339 4918011, gigacomunicazione@gmail.com.

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