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Origine: Informazione e stampa - Autore: Milena Bonaparte

Cantiano, patto per Fano-Grosseto e rilancio Appennino centrale

Matteo Ricci ha incontrato il presidente della Provincia di Perugia Guasticchi, stabilita nuova collaborazione

CANTIANO. Nel cuore dell’Appennino umbro marchigiano i confini sono solo sulla carta. L’ambiente naturale e la suggestione del paesaggio montano uniscono paesi vicini, ma sono anche le emergenze legate all’isolamento, i difficili collegamenti viari, la crisi economica che ha messo in ginocchio il sistema produttivo ad accomunare i luoghi.

Hanno parlato quindi la “stessa lingua” il presidente della Provincia di Pesaro Urbino Matteo Ricci e Marco Vinicio Guasticchi, presidente della Provincia di Perugia, affiancati dalle rispettive Giunte e dal sindaco Martino Panico, che per la prima volta si sono incontrati mercoledì a Cantiano. Una mattinata di lavoro, tra l’arte e la storia della preziosa sala consiliare del Comune, che ha stabilito una nuova collaborazione su alcune questioni chiave perché, sono stati concordi i due amministratori (entrambi al primo mandato), “da soli non si arriva da nessuna parte, soprattutto in questo periodo di crisi”.

La viabilità ha aperto il confronto. «Dobbiamo fare fronte unico - ha chiarito Matteo Ricci - per completare la Fano-Grosseto, rendere più moderna e sicura la “Contessa” e la “Pian D’Assino” per un collegamento più rapido alla E 45, risolvere i disagi della rete ferroviaria dopo i tagli alle fermate di Fossato di Vico».

Quindi la valorizzazione turistica dell’Appennino che ridia fiato all’economia e al lavoro. «In questa zona i sistemi industriali - ha fatto notare Marco Vinicio Guasticchi -  sono stati colpiti da una crisi strutturale e profonda. Si tratta ora di attivare iniziative economiche, turistiche e culturali che offrano un futuro allo sviluppo di aree collassate. Noi ci stiamo provando, tanto per fare un esempio, con nuovi impianti sciistici realizzati sui Sibillini, centri sportivi eco-compatibili e un nuovo ruolo per i parchi e le zone protette».

Poi lo sviluppo dei “distretti rurali” per un rilancio della produzione grazie agli investimenti europei. Infine la “Questione Centro Italia”, sollevata a livello nazionale da Matteo Ricci, che rappresenta la sintesi delle rivendicazioni del cuore del Paese “ignorato dal Governo” e che, al tempo stesso, candida le regioni centrali a paladine dell’unità territoriale. Battaglia che è stata subito abbracciata da Marco Vinicio Guasticchi: «Siamo province cardine, che si distinguono per qualità della vita e tradizione di buongoverno, eppure ci ritroviamo schiacciate tra i grandi blocchi del Nord e del Sud. Rischiamo di perdere le posizioni acquisite. Dobbiamo quindi creare una forte sinergia fra tutti gli amministratori del Centro Italia».

E il presidente Ricci ha precisato: «Sono due le partite da giocare, in attacco per rivendicare interventi e risorse, mi riferisco in particolare alle misure anticrisi, alle infrastrutture e al federalismo. E in difesa candidandoci a rappresentare la cerniera che vuole tenere insieme il Paese, per esempio sul piano simbolico ospitando una delle celebrazioni per l’anniversario dell’Unità d’Italia».

Al termine le due amministrazioni si sono date appuntamento, entro novembre, per firmare un protocollo d’intesa e definire le prossime mosse nella battaglia per la Fano-Grosseto e il miglioramento dei collegamenti stradali umbro marchigiani.

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