Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Ufficio stampa

Caccia e gestione del patrimonio faunistico della Provincia e delle Marche, interviene Ucchielli

Dopo le polemiche degli ultimi giorni su specie, tempi e modalità dell’attività venatoria

PESARO – Il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli interviene dopo le polemiche su specie, tempi, modalità di caccia e sulla gestione faunistico venatoria del territorio.

“Ritengo opportuno dare chiarimenti anche perché, ogni qualvolta si risolve un problema, interviene qualche associazione per evidenziare il proprio contributo. Tutta l’attività venatoria è regolamentata dalle normative europee e nazionali, da leggi e regolamenti regionali e provinciali e dai Piani faunistico - venatori regionali e provinciali. Già in passato la Provincia si è confrontata, in un incontro pubblico, con le leggi degli altri paesi europei per trovare insieme un filo conduttore nel regolamentare l’attività venatoria così diversa in ogni nazione, che spesso vede il nostro paese subire condizionamenti e regolamentazioni in contrasto con le nostre tradizioni venatorie, non mettendo comunque in pericolo l’esistenza di alcuna specie.

Penso che Provincia e Regione abbiano operato con conoscenza e capacità nell’elaborazione e redazione dei calendari venatori per la stagione 2008/2009, che consentono una soddisfacente attività venatoria. Un prezioso contributo è stato dato dalla Provincia alla Regione attraverso l’Osservatorio faunistico regionale, che gestiamo per suo conto e al riguardo ringrazio l’Università di Urbino per l’impegno e la capacità dimostrati nella raccolta ed elaborazione dei dati faunistici e per i pareri espressi, risultati di supporto alla Regione nell’elaborazione del calendario venatorio.

Ciò ha permesso di inserire lo storno tra le specie prelevabili (in deroga) nella stagione 2008/2009 ed ha fatto sì che il consiglio regionale approvasse la legge per consentire, sin dalla preapertura della caccia, il prelievo del colombaccio e del merlo, che a breve auspichiamo la giunta regionale, con atto deliberativo, recepisca ed inserisca nel calendario 2008/2009. E’ stato inoltre ristabilito il principio secondo cui il prelievo va fatto solo in presenza di un parere tecnico scientifico che garantisca che le specie non siano in pericolo di estinzione: per questa ragione è stato reinserito, seppur in numero limitato, il fringuello.

Le specie cacciabili sono prelevabili nel territorio regionale secondo tempi, modi e tradizioni nel rispetto delle normative, consentendo un prelievo di specie al pari, se non superiore, a quello delle altre regioni del centro Italia. In particolare, la nostra è l’unica provincia marchigiana in cui è consentito il prelievo dei cervidi secondo piani redatti seguendo le indicazioni dell’Istituto nazionale della fauna selvatica di Bologna. Sempre in base a tali indicazioni, la caccia al cinghiale, seguendo il regolamento provinciale, è organizzata in squadre con assegnazione delle zone di gestione e prelievo a ciascuna di esse. La Provincia si è organizzata nel regolamentare il prelievo degli ungulati (capriolo, daino e cinghiale), notevolmente aumentati negli ultimi anni sul territorio, anche a causa delle modificazioni degli ecosistemi agrari e forestali.

Se da un lato queste specie rappresentano una risorsa da un punto di vista ecologico, ambientale e paesaggistico, dall’altro possono risultare un problema di non semplice soluzione per il mondo agricolo, che comunque vedrà un sempre maggiore impegno della Provincia e dei cacciatori interessati a questo tipo di attività, per garantire l’equilibrata gestione  dei danni e delle popolazioni faunistiche che arrecano problemi alle produzioni”.

 

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