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Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Bufera di neve, Ricci: «Richiesto lo stato di emergenza»

Sala operativa al lavoro giorno e notte. Tutti i mezzi fuori: «Ma servono rinforzi». Danni per milioni di euro

PESARO – Matteo Ricci ha chiesto ufficialmente lo «stato di emergenza e calamità naturale» per il territorio. Questa mattina la decisione, dopo la valutazione della situazione con la sala operativa integrata di via dei Cacciatori, al lavoro giorno e notte da quando la bufera di neve si è abbattuta sul territorio. «Non possiamo fare altrimenti – spiega il presidente della Provincia -. Siamo intervenuti fin dall’inizio della tormenta con tutti i mezzi e gli sforzi possibili. Il lavoro della macchina provinciale, dei Comuni, delle istituzioni, delle forze dell’ordine e di tutta la sala operativa è stato encomiabile. Ma da soli non possiamo farcela: ci auguriamo che il Governo prenda in considerazione la nostra pesantissima situazione». Complesso dare elementi definitivi, perché il maltempo peggiora e lo scenario cambia ogni dieci minuti. «La preoccupazione maggiore – prosegue Ricci – è per i piccoli nuclei abitati e le famiglie isolate delle aree interne, specialmente nel Montefeltro. Per questo abbiamo chiesto ai sindaci, dove possibile, di raggiungere queste persone e portarle dai parenti, nelle scuole o negli alberghi limitrofi. Perché la neve è destinata ad aumentare». Se nelle città della costa la situazione, al momento, sembra gestibile (10-15 centimetri a Pesaro e Fano), nelle aree interne della provincia, invece, si toccano i 2 metri. «Ma in alcuni casi il vento ha generato cumuli di 3 metri e mezzo, che hanno ostruito inevitabilmente alcune strade – evidenzia l’assessore Massimo Galuzzi -. Su 1400 chilometri di provinciali, sono al momento chiusi 60-70 chilometri (Faggiola, Auditore-Mercatino Conca, Pian di Castello).  Le altre strade sono transitabili, anche se solo con catene. Ma privatamente bisogna muoversi esclusivamente in casi di emergenza e adeguatamente equipaggiati. Nessuno pensi di raggiungere gli impianti sciistici della provincia: sono tutti chiusi». Anche perché la neve, secondo le previsioni, continuerà ad aumentare: «Verificheremo l’evoluzione delle prossime ore – continua Galuzzi -. Ma stiamo valutando di tenere chiuse tutte le scuole della provincia, di ogni ordine e grado, anche nei prossimi giorni». Tutti i mezzi spartineve e spargisale della Provincia, oltre 100, sono in azione. «Ma dove i cumuli sono alti, le macchine ordinarie non bastano. La nostra turbina è impegnata nell’alto Montefeltro, quella dell’Anas nell’area di Borgo Pace e Mercatello sul Metauro. In più, altri due mezzi pesanti dei Vigili del fuoco sono sul Montefeltro e una macchina privata sta agendo nell’Apecchiese. Altre turbine saranno inviate nelle prossime ore, nell’area da Frontone a Cantiano e nella zona di Urbino. Ma non bastano e abbiamo chiesto rinforzi alla protezione civile regionale. Servono altre 4-5 macchine. Ma al momento è difficile reperirle». Sui black-out elettrici: «Abbiamo chiesto all’Enel il massimo sforzo, anche con l’integrazione di tecnici e uomini provenienti da altre regioni. Ci hanno assicurato che faranno tutto il possibile. Dove mancano energia e acqua, i disagi sono rilevanti». L’assessore sottolinea «l’impegno eccezionale profuso da tutti: Provincia, Comuni, sindaci del territorio, enti e organizzazioni che lavorano da giorni nella sala operativa. E ringrazia, in particolare, «il prefetto vicario Paolo De Biagi e Pierpaolo Tiberi della protezione civile regionale». Ma lo stato di emergenza è una conseguenza inevitabile. Dalla prime stime che arrivano da via dei Cacciatori, «servono milioni e milioni di euro».  

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