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Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Bronzi e marmi proiettati in Francia

Il documentario sulla mostra archeologica di Pergola in concorso alla rassegna internazionale di Rovereto

PESARO. “Bronzi e marmi della Flaminia” in concorso. Niente a che vedere con le proiezioni lagunari e le star in passerella sui lidi di Venezia, ma il palcoscenico è comunque d’eccezione: la 14a Rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto (Trento), in programma dal 6 all’11 ottobre, ha selezionato tra le dieci opere in gara nella sezione documentari anche il filmato della Provincia sui capolavori dell’arte classica che, insieme ai misteriosi “cavalieri” di Cartoceto, sono stati protagonisti l’estate scorsa di una mostra evento a Pergola. Un ampio panorama sul patrimonio della romanità conservato nei musei del centro Italia e sui resti monumentali del passato racchiusi in un video di 40 minuti diretto dal regista pesarese Gianfranco Boiani insieme all’assessorato ai beni e alle attività culturali-editoria.

«Si tratta della più prestigiosa rassegna europea di cinema archeologico - fa notare l’assessore Paolo Sorcinelli, che ha appena ricevuto la comunicazione da parte del direttore del concorso Dario Di Blasi - La mostra, alla quale partecipano importanti produzioni francesi e tedesche, è promossa dalla rivista “Archeologia viva”. Ci sarà anche il patrocinio del Centro San Luigi di Francia (l’ambasciata francese della Santa Sede) per una proiezione dell’opera a Roma e la diffusione del documentario in Francia».

Il film “Bronzi e marmi della Flaminia” è stato inserito inoltre nella banca dati del Museo civico di Rovereto con lo scopo di promuoverne la diffusione nelle varie istituzioni culturali, anche attraverso iniziative scientifiche e didattiche.

Le riprese, che si snodano tra primi piani di sculture, interviste ad archeologi e storici dell’arte e sequenze dedicate ai luoghi della Flaminia, si soffermano sui Bronzi dorati di Cartoceto, l’Idolino di Casa Barignani di Pesaro, la Statua della Fortuna di Fano, i ritratti di epoca imperiale e i volti delle divinità che hanno costellato la mostra archeologica di Pergola.

«Una piacevole visione e al tempo stesso una preziosa opera didattica per conoscere i resti della romanità conservati nei musei lungo l’antica via Flaminia».

 

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