Comunicati stampa |
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Bocca Trabaria, sit-in per la riapertura del valico

Il presidio di istituzioni e cittadini organizzato dalla Provincia. Matteo Ricci: «Sbloccare la situazione o la mobilitazione prosegue»

PESARO –  La protesta scatta all’alba. Con le prime luci del mattino si materializza la mobilitazione di istituzioni, associazioni e cittadini a Bocca Trabaria, voluta dal presidente Matteo Ricci e dal sindaco di Borgo Pace Romina Pierantoni per la riapertura del valico. Il sit-in, al confine dipartimentale Anas tra la provincia di Pesaro e Urbino e quella di Perugia, dove il traffico è interdetto dallo scorso 8 dicembre, racchiude le istanze di una vallata che vuole uscire dall’isolamento. Sono le telecamere Rai a inquadrare i cartelli di protesta nella statale 73 bis, che non lasciano spazio a interpretazioni: «Anas: ancora una volta senza strada»; «La vergogna si ripete»; «Riaprire il valico». Un coro unanime scandito da amministratori (con il presidente della Comunità montana Alceo Serafini e tutti i sindaci dell’area presenti), operai, studenti, commercianti, professionisti e pensionati. Poi i manifestanti si trasferiscono nella sala del consiglio comunale di Borgo Pace per «concertare strategie e soluzioni», dopo giorni di attesa e mancate risposte dagli organismi competenti. Ed è Ricci a scandire la linea: «Serve unità e compattezza – ha rimarcato il presidente -. I nostri diritti hanno la stessa dignità dei territori metropolitani. Anche per le emergenze, le risorse finiscono solo in Veneto, in Lombardia o nel sud del Paese. Noi non ci stiamo: daremo battaglia, come per la Fano-Grosseto. Perché il tema è lo stesso: vogliamo fare dell’Appennino il cuore dell’Italia centrale o un fattore di divisione e disagio?» Sulle controversie relative al mancato ripristino delle condizioni di sicurezza nella statale, Matteo Ricci aggiunge: «Prima si interviene per riaprire la strada e poi ci si rivale sugli altri soggetti competenti. Ma la situazione, nel frattempo, deve essere sbloccata. Se la strada è statale, riteniamo giusto che l’Anas si attivi. Altrimenti si individui chi deve farlo e ci venga restituita la strada messa in sicurezza». In primis, è necessario interrompere il rimpallo di responsabilità dal versante umbro, dopo la nota caduta del masso di 6 tonnellate nel territorio del Comune di San Giustino. Tra Anas, protezione civile, parte privata e istituzioni la situazione non si è ancora chiarita: «Fin dall’inizio abbiamo fatto tutto quello che potevamo – aggiunge Ricci, supportato dall’assessore Massimo Galuzzi – ma non sono arrivati segnali. Venerdì ci incontreremo con il prefetto di Pesaro Attilio Visconti, per chiedergli una sponda con la prefettura di Perugia. In Umbria serve un tavolo con tutti i soggetti interessati per sbloccare immediatamente le cose. Se non basta riprenderemo la mobilitazione, finchè la strada non sarà riaperta. Bastano 250mila euro per l’intervento minimo: si faccia almeno quello…». Se il presidente, poi, vuole vedere riconosciuto lo stato d’emergenza richiesto dalla Provincia, le associazioni presenti all’assemblea (Cia, Coldiretti, Confesercenti, Confcommercio, Cna, Confartigianato e Api, con l’adesione di Confindustria) studiano iniziative parallele. E così Amerigo Varotti (Confcommercio) rilancia l’idea della class action: «Danni per imprese, commercio e turismo – ha commentato -. Valutiamo anche il sostegno alle nostre istanze dalle associazioni di categoria del versante umbro. E se non serve sposteremo la mobilitazione a Perugia». C’è anche chi propone di intasare la cassetta postale dell’Anas con cartoline di protesta. Duro il commento del sindaco di Borgo Pace Romina Pierantoni: «Siamo stanchi di lamentarci: vogliamo essere presi in considerazione da chi ha la responsabilità della strada statale. E’ normale che chi deve andare in Umbria per lavoro si alzi alle 4 del mattino? Forse vogliono che il nostro insediamento sparisca…» Si esce dall’assemblea con una linea comune: cittadini, associazioni e forze economiche sottoscrivono l’ordine del giorno approvato ieri all’unanimità dal consiglio provinciale per la riapertura del valico. D’ora in avanti, sarà la piattaforma programmatica della mobilitazione…
 

torna all'inizio del contenuto