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Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Artic, Ricci: «Incontro negativo, ma altri 15 giorni per cambiare»

Concluso il vertice in prefettura. Istituzioni in campo, ma l’azienda ribadisce i piani di centralizzazione. Si valutano altre soluzioni: fra due settimane nuovo tavolo

PESARO – Un vertice che non ha soddisfatto Matteo Ricci, quello concluso poco fa in prefettura, tra istituzioni, azienda e sindacati per la vertenza Artic. Da una parte il presidente e il prefetto Attilio Visconti, con il sindaco Claudio Formica, a mediare per salvare la fabbrica di Montelabbate e i 72 posti di lavoro collegati allo stabilimento. Dall’altra la proprietà, con l’amministratore delegato Pierpaolo Bocchini e il consulente finanziario Paolo Bracceschi a ribadire chiaramente la volontà di centralizzare la produzione a Jesi, sede del gruppo Clabo. Nel mezzo, le preoccupazioni dei sindacati, rappresentati da Giuseppe Lograno (Fillea Cgil) e Giovanni Giovanelli (Filca Cisl). Un marchio nato e cresciuto nel territorio che si porta dietro, indubbiamente, un bel valore di mercato, se è vero che «la cessione del ramo d’azienda – spiega Ricci -, prospettata dalle istituzioni per tutelare e salvare un nome storico, è stata esclusa chiaramente e non rientra nei piani dell’azienda. La proprietà non vuole vendere». E d’altro canto lo scenario delle trattative appare difficile, perché «nonostante l’esposizione del gruppo, la chiusura dello stabilimento di Montelabbate non è dettata dall’ultimatum delle banche, ma dipende da logiche di riorganizzazione aziendale». Situazione complessa, ma Ricci non vuole mollare: «Sulle strategie da adottare è stato aperto un confronto. Ci rivedremo in prefettura tra 15 giorni e valuteremo tutte le soluzioni percorribili. Siamo al fianco dei dipendenti e faremo tutto il possibile per tutelare i posti di lavoro e lo stabilimento di Montelabbate». Di sicuro non sarà facile.

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