Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

“Arte per la pace”, 139 opere all’asta

Si inaugura sabato 9 dicembre, alle ore 10.30, nella sala del consiglio provinciale, la mostra delle opere donate dagli artisti per sostenere progetti in Africa. Lo scorso anno realizzati silos e pozzi

PESARO – Si inaugura sabato 9 dicembre, alle ore 10.30, nella sala del consiglio provinciale “W.Pierangeli”, la seconda edizione dell’iniziativa “Arte per la pace”, promossa dalla Provincia in collaborazione con la “Consulta provinciale per la pace, la cooperazione e la solidarietà internazionale”. Sono 139 le opere di pittura, grafica, scultura, ceramica e fotografia donate da artisti del territorio provinciale e di fuori regione che verranno messe all’asta il 16 dicembre alle ore 15.30 (ingresso libero) ed il cui ricavato verrà utilizzato per finanziare progetti di cooperazione in Africa. Le opere resteranno esposte nella sala “Pierangeli” fino al giorno dell’asta ed il catalogo può essere scaricato dal sito www.cooperazione.provincia.pu.it, alla voce “Progetti”. 

All’inaugurazione di sabato saranno presenti il presidente Palmiro Ucchielli, l’assessore alla cooperazione decentrata Renzo Savelli ed alcuni degli artisti partecipanti all’iniziativa. Un buffet verrà offerto dall’Enohobby di Gradara.

Lo scorso anno l’asta ha riscosso un grande successo, tanto che con la somma raccolta sono stati avviati in Niger, Mali e Tanzania alcuni progetti per l’approvvigionamento idrico (riattivazione/sostituzione di pompe, escavazione di pozzi, acquedotti) ed alimentare (silos per la conservazione degli alimenti, mulini, microcredito ad una cooperativa agricola femminile, mensa scolastica).

«I nostri interventi – dice l’assessore alla cooperazione decentrata Renzo Savelli, che qualche mese fa si è recato nei villaggi interessati per controllare l’esecuzione dei progetti – servono a sviluppare e rafforzare la capacità di autogestione delle popolazioni interessate, per ridurre la loro dipendenza da noi: non solo vengono realizzate le opere, ma viene insegnato alla popolazione ad utilizzarle, a fare manutenzione degli impianti, a produrre, così da renderla più possibile autosufficiente. Per ogni intervento, viene formato sul luogo un apposito comitato di gestione, con il compito di utilizzare al meglio le risorse. Questo modo di relazionarci è un esempio virtuoso di cooperazione decentrata, poiché non spreca denaro ma raggiunge direttamente chi è in stato di bisogno e di sofferenza, contribuendo a liberare queste popolazioni dalle catene del sottosviluppo, della fame e della miseria».

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