PESARO. “Assorbita dagli occhi della bambina etiope, una lacrima ha percorso il mio viso”. “Un viaggio tra i colori dell’anima”. “La vita è come un libro, la gente che non viaggia ne legge solo una pagina”. Pensieri ed emozioni annotati nel “diario di bordo” che accompagna la navigazione lungo l’itinerario espositivo tracciato dalle fotografie di Adriano Gamberini. La mostra “Altro mondo”, ideata e presentata dal premio Nobel Dario Fo il 21 luglio, è visitabile fino al 5 agosto (dalle 18 alle 22,30) al “Curvone” di viale dei Partigiani. E già in circa duemila hanno incontrato gli sguardi e si sono calati nelle atmosfere che l’obbiettivo dell’artista pesarese ha fermato durante i suoi reportage in giro per il mondo, il mondo degli oppressi e di chi vive ai margini del benessere.
«Non è stato tanto il numero dei visitatori ad avermi colpito ma il loro sincero interesse - fa notare Adriano Gamberini -. Un pubblico qualificato che osserva, riflette, fa domande e soprattutto scrive le sue impressioni sul quaderno della mostra stabilendo un dialogo con le immagini».
Le gigantografie sono 56 (11 già presentate in altre esposizioni, le restanti inedite) e segnano le principali tappe del cammino fotografico dell’autore. Un viaggio paragonato da Fo a quello di Marco Polo. Scrive il premio Nobel: “Gamberini ha percorso più o meno lo stesso cammino, armato di una macchina fotografica con la quale ha scritto il suo Milione”.
La mostra è stata realizzata dall’assessorato alle attività culturali della Provincia di Pesaro e Urbino in collaborazione con il Comune di Pesaro e Pesaro parcheggi.