Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Al via la caccia al cinghiale

Un’attività gestita dalla Provincia che coinvolge 4.500 cacciatori, 150 capisquadra e 50 tecnici

Anche quest’anno il 1° novembre è coinciso con l’avvio in tutta la regione della caccia al cinghiale. Un tipo di esercizio venatorio che ha fatto registrare un interesse crescente da parte dei cacciatori, che sempre più numerosi si avvicinano a questa pratica.

La Provincia di Pesaro e Urbino, che vanta un territorio tra i più adatti alla dimora di questo ungulato, ha dimostrato lungimiranza per quanto riguarda la gestione dell’attività. Già nel 1998, infatti, è stato adottato uno specifico regolamento che ha gettato solide basi per realizzare un’attività quanto più corretta e oculata di specie animali di indiscusso interesse naturalistico e venatorio, ma anche di altrettanto indiscusso impatto su alcune attività umane.

I principi che regolamentano anche la caccia al cinghiale si fondano sulla “intimità” del rapporto tra cacciatore e territorio (ogni squadra ha infatti a disposizione un’area esclusiva), sulla pianificazione territoriale per il raggiungimento degli obiettivi di conservazione della fauna e di contemporanea garanzia di esercizio dell’attività venatoria e sulla preparazione tecnico-specialistica del cacciatore.

La complessa organizzazione di tutte le attività legate a questo tipo di caccia è gestita dalla Provincia che in questi ultimi anni ha garantito la formazione di circa 4.500 cacciatori di cinghiale, 150 capisquadra e 50 tecnici di gestione del cinghiale, realizza corsi per l’abilitazione di circa 700 nuovi cacciatori, organizza ogni anno il censimento delle popolazioni di cinghiale per pianificare il prelievo, garantire la conservazione della risorsa faunistica e contenere i problemi che la presenza dell’ungulato determina, autorizza e consente anche per quest’anno la possibilità di cacciare il cinghiale a circa 70 squadre.

La gestione delle problematiche legate a una organizzazione tanto complessa determina l’esigenza di affrontare e risolvere aspetti e problemi dalle molteplici sfaccettature. Questi ultimi anni di attività hanno dato buoni risultati: lo provano una generale soddisfazione da parte di coloro che in prima persona esercitano questa attività venatoria, una rassicurante presenza e densità del cinghiale nel territorio, una accettabile sostenibilità delle interazioni negative che la specie determina in agricoltura e, non ultimo, un diffuso interesse da parte di altre istituzioni pubbliche per la trama organizzativa tessuta dall’Amministrazione provinciale, sono sempre più numerose infatti le Province e le Regioni che adottano regolamenti simili a quelli di Pesaro e Urbino.

 

La Provincia di Pesaro e Urbino

 

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