Comunicati stampa |
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

150esimo, Ricci invita Napolitano: l’Italia centrale per il tricolore da record

Iniziativa comune con le Province di Perugia e Arezzo. Una bandiera lunga 1861 metri dispiegata nelle storiche strade di confine battute da Garibaldi

PESARO – Prima ha lanciato l’idea dei tricolori esposti nei balconi e nelle finestre per il 17 marzo, giorno del 150esimo dell’unità nazionale, insieme al prefetto di Pesaro e Urbino Attilio Visconti. Ora, lungi dal mollare la presa sui «valori incarnati dalla bandiera», Matteo Ricci raddoppia. E, con i presidenti delle Province di Perugia e Arezzo, invita il capo dello Stato Giorgio Napolitano a Bocca Trabaria: «Stiamo realizzando un tricolore lungo 1861 metri, il più grande che sia mai esistito – spiega Ricci -. Sarà sorretto da centinaia di ragazzi delle scuole al confine tra Borgopace, San Giustino e San Sepolcro. Là dove si toccano Marche, Umbria e Toscana: la cerniera del Paese e il centro dell’efficienza solidale nazionale...». Non solo: «Sono i luoghi e le strade – continua il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino - che, nel 1849, furono lo scenario della famosa “ritirata” di Garibaldi e dei suoi uomini, momento di strategica importanza nella vicenda dell’unità nazionale. Proprio per questo l’iniziativa ha un grande valore simbolico». La bandiera da guinness dei primati sarà stesa in occasione dell’iniziativa “Al Centro dell’Italia unita”, promossa dalle tre Province. Una nuova tappa nel percorso di organizzazione delle amministrazioni pubbliche del cuore del Paese, che segue gli incontri di Cagli e Perugia. I tre presidenti Matteo Ricci (Pesaro e Urbino), Roberto Vasai (Arezzo) e Marco Vinicio Guasticchi (Perugia) confidano nella presenza del capo dello Stato. Proprio per questo non si conosce ancora la data dell’evento: «Dipenderà ovviamente – commenta Ricci - dalla disponibilità del presidente Napolitano».


Ecco il testo integrale della lettera inviata al Capo dello Stato: «Illustrissimo Presidente – scrivono Ricci, Vasai e Guasticchi -, dall’inizio del nostro mandato, le Regioni dell’Italia centrale, e in specie i Comuni e le Province marchigiane, umbre e toscane, hanno messo in campo delle azioni per evidenziare le contraddizioni di una fase politica caratterizzata dalle “esigenze insoddisfatte” del Nord e dai “mali” sempre irrisolti del Sud. I nostri territori hanno dato prova negli ultimi decenni non solo di sapere produrre reddito, attraverso una capillare rete di piccole e medie imprese, ma anche di coltivare la coesione sociale, grazie al buon livello di sicurezza e di efficienza delle amministrazioni locali. E’ un grande patrimonio di tutti che emerge, con forte visibilità, anche nelle classifiche della qualità della vita, stilate secondo un criterio che valuta il benessere generale oltre che il Pil. Disconoscere tale dato, o peggio negarlo, concedendo attenzione solo ad alcuni territori, non solo è ingiusto ma potrebbe consegnarci un’Italia ancora più divisa e segnata da differenze economiche e sociali. Ella, signor Presidente, ci ricorda sempre che il futuro non si gioca sulle contrapposizioni, ma su una visione d’insieme del Paese, che vive solo se viene coinvolto il Centro Italia valorizzando il suo ruolo di cerniera indispensabile al servizio dell’integrità ideale e politica della Nazione. Tale ruolo è ancora più prezioso oggi, nell’anno del 150esimo. Pertanto, dopo l’approvazione del “Patto di Cagli”, sottoscritto da centinaia di sindaci e amministratori di Province e Regioni, e dopo gli “Stati Generali” di Perugia, partecipati dai rappresentanti del mondo economico e sindacale, della cultura e dell’università, si ha in animo di promuovere un’altra iniziativa dal forte valore simbolico: “Al Centro dell’Italia Unita”. In quella occasione stenderemo anche un tricolore di 1861 metri, il più lungo mai esistito, tra le province di Pesaro e Urbino, Arezzo e Perugia. Sarebbe un grande onore per tutti noi, e soprattutto per le comunità che rappresentiamo, se Ella volesse essere presente al dispiego del tricolore sorretto da tanti “giovani e giovanissimi”. Nel ringraziarla per l’attenzione, restiamo in attesa che gli uffici del Quirinale indichino la data per Lei migliore. Fiduciosi dell’accoglimento del nostro invito, voglia accettare i segni della nostra profonda stima».   

torna all'inizio del contenuto