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Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

“Elevazione”, il 23 maggio si inaugura la scultura di Paolo Pompei sulla rotatoria di Caprazzino di Sassocorvaro

L’opera, realizzata per la biennale di scultura di Piazzola sul Brenta, è dedicata al fondatore del gruppo Epta Terzo Brugnettini. Alta 6 metri, si compone di due corpi di ferro a forma piramidale in un connubio tra razionalità e spiritualità

SASSOCORVARO – Mercoledì 23 maggio, alle ore 11, verrà inaugurata sulla rotatoria lungo la strada provinciale 3 bis “Fogliense”, a Caprazzino di Sassocorvaro, la scultura “Elevazione” realizzata dall’artista Paolo Pompei e dal “Gruppo EPTA”, dedicata a Terzo Brugnettini, fondatore di quest’affermata e dinamica realtà industriale del Montefeltro che conta ben cinque aziende.

L’opera, realizzata dall’artista per l’edizione 2017 della Biennale di scultura di Piazzola sul Brenta, avvalendosi del personale e dei materiali del “Gruppo Epta”, è alta 6 metri ed è composta da due corpi di ferro di forma piramidale di grande valenza simbolica, rappresentando l’uno la razionalità, l’altro la spiritualità. Al centro, uno spazio vuoto che consente alla scultura di autoilluminarsi non appena si fa buio, proiettando un fascio luminoso verso l’alto: da qui il titolo “Elevazione”.

All’inaugurazione interverranno i sindaci di Sassocorvaro Daniele Grossi e di Lunano Mauro Dini, il consigliere regionale Gino Traversini, il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Daniele Tagliolini, il rappresentante Anas delle Marche Carmine Piccirillo, il legale rappresentante del “Gruppo Epta” Raffaele Brugnettini, l’artista Paolo Pompei e la storica dell’arte Silvia Cuppini.

“Nella sua produzione – evidenzia la storica dell’arte Silvia Cuppini – Paolo Pompei ricorre spesso ai solidi geometrici come la sfera e la piramide, che vengono presentate in forme definite e rigide; con quest’opera, invece, lo scultore raggiunge un effetto quasi di avvitamento della forma, la materia si dinamizza sulle eliche del Dna. Qui l’artista sembra voler ripercorrere le tappe della ragione creativa, di voler accogliere nella materia le vibrazioni della vita”.

“La mia scultura - spiega Paolo Pompei – è innanzitutto un percorso di ricerca interiore, un continuo scavare e togliere, una sorta di crescita per sottrazione, nella smania di trovare l’essenza minimale della forma, della vita. Una forma primigenia, materica, senza tempo e al tempo stesso contemporanea. Luce e nero, vuoto e pieno, materia e spirito. La scultura per me è vita”.

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