PESARO – Ha da poco lasciato la guida della Statistica italiana, Enrico Giovannini, per prendere le redini del dicastero del Welfare. Nel frattempo la collaborazione con Matteo Ricci, nata con il Festival della felicità e cresciuta intorno al Benessere Equo e Sostenibile, è andata avanti. Tanto che il presidente, in una delle recenti missioni romane per l’Unione Province italiane, ha colto la palla al balzo. Invitando il ministro a Pesaro per la presentazione del primo rapporto «UrBes» curato dall’Istat sui territori: «Giovannini ha accettato con convinzione – spiega Ricci -, consolidando il rapporto con Pesaro e Urbino, provincia pilota scelta dall’Istat per la sperimentazione del nuovo indicatore del benessere». Così il percorso definito insieme per andare oltre il Pil vedrà un punto di svolta sabato 15 giugno, quando i vertici della Statistica italiana si trasferiranno per un giorno nel Salone Metaurense della Prefettura. «Si tratta di un’anteprima nazionale – conferma Ricci - perché l’Istat svelerà per la prima volta il risultato del lavoro che riporta i dati sugli indicatori del Benessere Equo Sostenibile nelle città (tra cui Pesaro, Bologna, Bari, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Venezia, Brescia e Bolzano, ndr) e nelle Province». Le fotografie scattate dall’Istat riguarderanno quindi anche lo stato di salute del nostro territorio.
Emergenza lavoro e giovani. «Ci sarà il presidente Cnel Antonio Marzano. E il ministro Giovannini, che ha fortemente sostenuto l’approccio sul Bes, discuterà con noi delle emergenze del Paese. Dai dati sulla disoccupazione alle ipotesi al vaglio del governo sulla riforma del lavoro. A partire dalle misure indispensabili per sostenere l’occupazione giovanile, autentico nodo decisivo per il futuro. Avere il ministro con noi è un grande onore, in un momento in cui l’attenzione di tutti è puntata sul lavoro proprio perché si sente il bisogno di difenderlo. Anche nella nostra provincia». D’altronde l’occupazione è proprio una delle 12 dimensioni di cui si compone il Bes. E mentre il tema continua a dominare l’agenda dell’opinione pubblica - «650mila giovani senza lavoro, numero da aggredire con urgenza», ha rimarcato giusto ieri il ministro -, sale l’attesa.