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Azione ProvincE giovani, cercasi progetti made in Marche

C'è tempo fino al 30 giugno per accedere al Bando promosso da Upi e Ministero della Gioventù

E’ rivolto anche alle Province marchigiane l’invito a partecipare al Bando “Azione ProvincE giovani”, pubblicato ieri, 14 maggio, sull’omonimo sito “www.azioneprovincegiovani.it” e su quello del Ministero della Gioventù, “www.gioventu.it”.

Alla sua seconda edizione, il Bando, frutto di una convenzione stipulata tra il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei ministri (a cui si deve lo stanziamento di 2milioni e 600mila euro come contributo ai lavori) e l’Unione delle Province d’Italia, intende promuovere interventi in materia di politiche giovanili. Questo, attraverso la presentazione di progetti a favore dei giovani: le Province italiane potranno, infatti, da sole o in associazione, proporre progetti (entro le 14.30 del 30 giugno 2009) che rientrino in alcuni ambiti tematici fissati dal Bando. Primo tra tutti, il tema della “cittadinanza attiva e dialogo interculturale”, “per potenziare una cultura civica – fa notare Palmiro Ucchielli, responsabile per l’Upi nazionale delle Politiche giovanili, nonché presidente dell’Upi Marche – che incoraggi i giovani ad assumere ruoli attivi e responsabili all’interno delle loro comunità”.

Coinvolgere sempre più e sempre meglio i ragazzi e le ragazze nella vita civile e istituzionale è, infatti, il vero obiettivo del Bando promosso dall’Upi e dal Ministero della Gioventù, che individua altre due aree tematiche sulle quale potranno innestarsi le proposte progettuali: “occupabilità e innovazione”, in un anno – il 2009 – proclamato l’ “Anno europeo della creatività e dell’innovazione”, e “sicurezza”, da intendersi come la promozione di interventi ed azioni in grado di sensibilizzare i giovani sulla sicurezza stradale, così come sulle conseguenze fisiche e mentali dell’uso e abuso di alcol, droghe e sostanze psicotrope.

La partecipazione al Bando “Azione ProvincE giovani” non è privilegio esclusivo delle Province italiane: possono, infatti, accedervi, partecipando alle attività progettuali in qualità di partner o associati, anche enti pubblici o privati con sede in Italia e operanti nell’ambito delle politiche giovanili (ad esempio, le associazioni giovanili, gli Sportelli Informagiovani ed anche gli istituti scolastici).

 

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