Primo incontro del presidente della Provincia Paolini con i dipendenti: “Siamo come una squadra che deve vincere il campionato”

Tre i riferimenti che hanno caratterizzato il suo cammino: Girolomoni, don Gallo e don Ciotti. Il tema della legalità comune ad ogni azione

PESARO - Tre riferimenti, “da laico”, come ha tenuto a sottolineare: Gino Girolomoni, don Andrea Gallo e don Luigi Ciotti. Il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini si è raccontato ai dipendenti dell’ente nel primo incontro dopo l’elezione, ripercorrendo con grande spontaneità alcune tappe della sua vita: dall’esperienza a 16 anni come migrante in Svizzera al sodalizio a 19 anni con Girolomoni, allora sindaco di Isola del Piano, con cui avviò l’esperienza del primo pastificio interamente biologico, dall’incontro con don Gallo “il prete partigiano che mi ha fatto capire il senso della solidarietà, che vuol dire sporcarsi le mani per aiutare l’altro”, fino alla battaglia affinché il suo comune, Isola del Piano, si facesse carico di un’abitazione confiscata alla criminalità organizzata.

“Allora ero vice sindaco, il Comune voleva che il bene venisse messo all’asta, ma il rischio che venisse riacquistato dai parenti della persona a cui era stato sottratto era alto, così condussi e vinsi la battaglia. Nel 2010 sono diventato sindaco, nel 2011 ci è stato assegnato il bene e con don Ciotti abbiamo organizzato degli incontri con i giovani, con festa finale che ha visto arrivare a Isola del Piano 1500 persone per ascoltarlo. Oggi la Fattoria della Legalità è meta di scolaresche e visitatori”. Legalità è un termine tornato più volte nel discorso di Paolini: “E’ importante sviluppare un senso di legalità, perché la sicurezza cammina di pari passo con essa. Più un popolo ha dentro la legalità e meno delinquenza c’è”.

Ha poi evidenziato l’orgoglio di essere presidente di “una Provincia con grandi professionalità al suo interno” e funzioni importanti da svolgere a beneficio dei cittadini e del territorio. “La Provincia esiste ancora ed è rappresentata da tutti noi. Siamo un corpo unico che deve andare nella stessa direzione, come una squadra che deve vincere il campionato, con l’auspicio che questi enti tornino ad avere il loro ruolo e che venga deciso dai cittadini chi deve fare il presidente”.

 

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