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Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Francesco Bei ai diplomati con 100/100: “E’ importante abituarsi fin da giovani alla lettura e all’approfondimento, i quotidiani sono ancora necessari”

Il giornalista de “La Repubblica” ospite d’onore alla premiazione dei migliori studenti. Matteo Ricci: “Di fronte alla crisi bisogna far prevalere il coraggio”

URBINO – “In un’epoca in cui, attraverso i social network, siamo immersi in un flusso di notizie di cui ogni cittadino può essere protagonista, è difficile avere una bussola. I quotidiani sono ancora necessari, perché mettono in fila gli avvenimenti, restituiscono una gerarchia alle cose accadute. E’ importante entrare in quella grande cattedrale di senso che è un quotidiano, prendendo fin da giovani l’abitudine alla lettura, sia essa su supporto cartaceo o digitale, per avere approfondimenti, spunti di riflessione”. E’ quanto evidenziato dal noto giornalista politico de “La Repubblica” Francesco Bei, ospite d’onore della cerimonia di premiazione dei 204 diplomati con 100/100 (51 dei quali con lode) degli istituti superiori della provincia, svoltasi al Campus scientifico “E.Mattei” dell’Università di Urbino, promossa dalla Provincia in collaborazione con l’ateneo urbinate e coordinata da Letizia Dini, esperta di orientamento e sviluppo personale e docente dell’Università di Urbino.

Accolto dal direttore del Dipartimento di Scienze della Terra, Vita e Ambiente Riccardo Cuppini, dal presidente della Provincia Matteo Ricci (che gli ha donato un cofanetto con acqueforti dell’artista Natale Patrizi – Agrà), dall’assessore provinciale alla Pubblica istruzione Domenico Papi, dalla funzionaria dell’Ufficio scolastico provinciale Anna Maria Venturini e dall’assessore alle politiche educative del Comune di Urbino Gianluca Marcucci, Francesco Bei, nato a Roma nel 1970 da genitori originari di Cantiano, si è congratulato con i giovani per gli ottimi risultati raggiunti, esortandoli ad agire sempre con passione e a non dimenticare i valori alla base della nostra storia.

“La sorella di mia nonna materna era la partigiana Adele Bei, a cui la Provincia ha dedicato una sala, mentre mio nonno paterno visse l’esperienza dei campi di concentramento, tornando a piedi dalla Germania. A casa mia, le favole della buonanotte erano le storie dei partigiani. Voi siete la prima generazione – ha aggiunto - senza qualcuno in famiglia ad aver avuto un’esperienza diretta con la guerra e la lotta di liberazione. Ma è vostro dovere continuare a tener vivo il ricordo”.

Quanto al periodo che si apre dopo la maturità, ha dato alcuni consigli: “State per affacciarvi in un mondo in cui dovrete sempre più confrontarvi con persone di altri paesi. Fare qualche mese di formazione all’estero diventa quasi un obbligo per la vostra generazione, così come va data per scontata la conoscenza dell’inglese. Anzi, questa lingua non basta più, bisogna aggiungerne altre, come il tedesco o il cinese”. E di fronte alla crisi, ha invitato ad avere mente aperta e coraggio, poiché è proprio nella mente che, a suo dire, si annidano i maggiori pericoli: rassegnazione e mancanza di speranza. “Bisogna cambiare mentalità, vedere quello che possiamo fare e non quello che è alle nostre spalle”.

Ed è quanto ha sottolineato anche il presidente della Provincia Matteo Ricci che ha ricordato come la sua scelta, quattro anni fa, dello slogan “Niente paura”, in un periodo in cui già si avvertiva la crisi economica, volesse dire proprio questo: guardare avanti. “Ci sono momenti in cui bisogna far prevalere il coraggio, per dare una prospettiva. E’ successo in tutte le fasi storiche che il nostro paese ha vissuto. Chi ha un ruolo di responsabilità, e soprattutto le giovani generazioni, devono avere il coraggio di gettare il cuore oltre l’ostacolo, di guardare al futuro. Conosco le difficoltà di chi ha perso il lavoro, è in cassa integrazione o ha problemi a mandare avanti la propria impresa. Ma la caratteristica della nostra gente è quella di non mollare e sono convinto che voi giovani avete oggi più possibilità di quante ne ho avute io, anche grazie al più facile accesso all’informazione”.

Interessanti anche gli interventi degli altri partecipanti alla cerimonia. “I 100/100 – ha detto il direttore del Dipartimento di Scienze della Terra, Vita e Ambiente Riccardo Cuppini – sono un buon inizio per un percorso di eccellenza, inteso non come volontà di primeggiare, ma come capacità di dare il meglio di sé divertendosi. Ognuno deve trovare la propria formula, non c’è una ricetta. Chi ha talenti, qualità, e tutti ne abbiamo, ha l’obbligo morale di metterli a favore del bene comune”.

“Nel tempo della crisi e dell’incertezza – ha sottolineato l’assessore provinciale alla Pubblica Istruzione Domenico Papi – una certezza siete voi ragazzi che avete raggiunto il massimo dei voti, coltivando la passione per lo studio e l’impegno. Questo risultato vi appartiene ma non è solo vostro: è anche dei vostri genitori, degli insegnanti, dei presidi, della scuola nel suo complesso e della Provincia, che ha competenze per le scuole superiori. Vi auguro che la vostra strada personale e professionale sia sempre illuminata”.

“Conservate l’amore per il sapere, siate curiosi, seguite le vostre propensioni e non scoraggiatevi”, ha esortato l’assessore alle Politiche educative del Comune di Urbino Gianluca Marcucci, mentre la funzionaria dell’Ufficio scolastico provinciale Anna Maria Venturini ha invitato i giovani a non dimenticare mai le loro origini. “E’ importante mantenere i legami con quanti vi hanno accompagnato e aiutato”.


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