Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: g.r.

Programma energetico provinciale

Dopo la pianificazione, si apre la fase operativa, a cui sono chiamati a partecipare associazioni di categoria, sindacati e Comuni

Il territorio provinciale si trova a dover affrontare una serie di problematiche energetiche, prime fra tutte gli elevati costi dell’energia elettrica, soprattutto per le imprese, e lo squilibrio esistente tra produzione e consumo. Con il Programma energetico provinciale di cui si è dotata, la Provincia ha fatto un primo importante passo verso la pianificazione e programmazione. Ora, conclusa questa fase, si tratta di passare, tutti insieme (associazioni di categoria, sindacati, Comuni ecc.), alla fase operativa di attuazione e gestione, soprattutto per quanto riguarda il risparmio energetico e l’aumento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, visto che nel territorio provinciale si produce meno del 6% di quanto si consuma.

La forte dipendenza dalle importazioni rende economicamente vulnerabile la struttura produttiva locale, così come gli usi civili e terziari. Anche il sistema di distribuzione che serve la provincia comincia a mostrare limiti di capillarità e affidabilità, non tanto in termini generali (i dati relativi a guasti e interruzioni sono inferiori alla media nazionale), quanto piuttosto in aree marginali e interne.

Riguardo alla riduzione dei consumi, che è la prima delle due gambe su cui si basa il Programma Energetico Provinciale, riteniamo che le misure individuate a livello regionale possano essere integrate con azioni incisive per il comparto trasporti, per i consumi domestici e produttivi di combustibili fossili, per il risparmio energetico negli edifici, utilizzando in particolare le tecniche della bioarchitettura.

Analizzando le previsioni di fabbisogno al 2010, cioè 1.297 giga watt ora annui come nel 2001, le proposte di copertura del Programma energetico provinciale con sole fonti rinnovabili e assimilate (idroelettrico, fotovoltaico, eolico, biomasse, biogas, cogenerazione distribuita) sono di 494 giga watt ora annui, circa il 40% dei consumi.

Rispetto alla copertura ipotizzata, le biomasse rappresentano un fattore fondamentale: la centrale di Schieppe di Orciano, qualora realizzata, consentirebbe con i suoi 180 giga watt ora annui (superiori alle ipotesi del Programma energetico visto l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia) di coprire da sola il fabbisogno provinciale fino al 20%, nel rispetto degli indirizzi del protocollo di Kyoto. Se si esclude infatti la cogenerazione distribuita (piccole centrali, solitamente turbogas, che producono contemporaneamente elettricità e calore), la somma dei contributi derivanti da eolico, idroelettrico, biogas e fotovoltaico non raggiunge il valore che può dare una media centrale a biomasse come quella prospettata ad Orciano.

Per quanto riguarda le altre fonti di energia, il Programma energetico provinciale prevede la possibilità di realizzare tre parchi eolici (in grado di soddisfare il 6-7% del fabbisogno), mentre sul versante idroelettrico, oltre alle ipotesi portate avanti dalla Provincia per Pontevecchio di Colbordolo e l’ex lanificio di Fermignano, vi sono tre impianti che hanno iniziato un iter formale, due nel Comune di Montecopiolo e uno sotto la diga di Mercatale di Sassocorvaro: le nuove centrali idroelettriche non riusciranno però a soddisfare più del 2% della domanda. Anche il fotovoltaico, al di là di un indubbio valore educativo e di indirizzo verso politiche sostenibili da noi incentivate, non darà, a breve, un contributo apprezzabile alla riduzione del fabbisogno. Riguardo al biogas, in particolare quello prodotto dalle discariche di rifiuti, è attualmente in funzione l’impianto di Ca’ Asprete ed è stato autorizzato quello di Monteschiantello, che da solo coprirebbe circa l’1,5% del fabbisogno provinciale di energia elettrica; stiamo valutando l’opportunità di proporre, nell’ambito dei piani di adeguamento al nostro esame, la realizzazione di analoghi impianti a Barchi, Urbino e Montecalvo in Foglia. Particolarmente indicata alle nostre aree industriali, soprattutto quelle di imminente costituzione, sarebbe la cogenerazione distribuita (piccole centrali, solitamente turbogas, che producono contemporaneamente elettricità e calore), sollecitata anche dall’Unione Europea: nonostante i vantaggi economici evidenziati anche da studi di fattibilità, le imprese dimostrano però scarso interesse a questo sistema.

Dopo la fase della programmazione, è oggi necessario, tutti insieme, entrare nella fase dell’attuazione, gestione, controllo e verifica della pianificazione energetica, un lavoro che richiede capacità di intervento a livello locale ed il potenziamento delle strutture competenti in materia energetica. Al riguardo verrà creato un organismo di assistenza e consulenza, l’Agenzia Energetica Provinciale, in cui saranno rappresentate le principali realtà istituzionali, associative e sociali della provincia (tra cui Assindustria Pesaro e Urbino). L’Agenzia sarà il punto di riferimento per l’attuazione del Pep e consentirà di utilizzare fondi dell’Unione Europea, come quelli del Progetto Save II, oggi inglobato nel programma “Energia intelligente".

 

Sen. Palmiro Ucchielli

Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino

 

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